XXIV Linea d’Ombra Festival

Linea d’Ombra Festival 2019, appuntamento dal 17 al 21 dicembre per la ventiquattresima edizione, sotto la direzione artistica del giornalista e critico cinematografico Boris Sollazzo, del videomaker e regista Luigi Marmo e del presidente di Linea d’Ombra Peppe D’Antonio. Un’edizione ricca e trasversale, fatta di luce e di ombre, tema portante di quest’anno che celebra di fatto la natura stessa del cinema e della visione in linea generale.

E da vedere c’è tanto quest’anno, 100 proiezioni in cinque giorni, omaggi, retrospettive, una lunga maratona per fondisti del cinema di genere italiano, tre sezioni competitive. Attorno alle opere, molti ospiti per parlare, riflettere, ricordare.

La memoria è una parte essenziale di Linea d’Ombra Festival 2019, a partire dal ricordo, sentito e doveroso, di Luciano De Crescenzo, scomparso lo scorso 18 luglio. Romanziere, saggista, sceneggiatore, attore, regista, ingegnere. Luciano De Crescenzo era tutto questo e molto di più, soprattutto è stato una figura importantissima per tre decenni di cultura italiana. Così parlo Bellavista, manifesto della napoletanità diventato uno dei maggiori bestseller italiani degli ultimi quarant’anni, lanciò la carriera di questo ex ingegnere elettronico dll’IBM, sodale inseparabile di Renzo Arbore, in televisione e sul grande schermo. Il Pap’occhio e FF.SS. Cioè “Che mi hai portato a fare sopra Posillipo se non mi vuoi più bene?” sono entrambi parte del programma cinema dedicato a De Crescenzo, insieme a suoi due film da regista, Così parlo Bellavista e 32 dicembre.  Nel corso degli anni abbiamo visto gli scaffali delle librerie riempirsi, e velocemente svuotarsi, dei suoi saggi divulgativi sulla filosofia greca, che hanno insegnato a molti italiani il pensiero di Socrate, Aristotele e Platone. Sarà questo il fulcro dell’omaggio che Linea d’Ombra Festival dedica a Luciano De Crescenzo e di cui ci parleranno, in un incontro che si preannuncia emozionante, Diego De Silva Miki Rosco, accompagnati dalla voce di Renata Fusco e le melodie dell’Antica Consonanza. Un perfetto contrappunto alla filosofia umana che De Crescenzo sintetizzò nella sua opera più poetica, quello Zio Cardellino che non vede l’ora di spiccare il volo.

La luce e le ombre, dato il tema di quest’anno, era quasi impossibile non pensare a una figura che del chiaroscuro è l’emblema. Diego Armando Maradona, a cui viene dedicata una retrospettiva di cinque film, tra cui il Diego Maradona di Asif Kapadia, documentario già in odore di premio Oscar, e una tavola rotonda, per scoprire qualcosa di più su la Mano de D10S. Ne parlerà Boris Sollazzo con il regista Marco Risi e il ricercatore Enrico Maria Ariemma, nella serata del 17 dicembre.

Di luce e ombre è fatta anche la grande maratona notturna, e retrospettiva, sull’horror italiano degli anni Sessanta e Settanta. Nero Italiano è il titolo, con venti film entrati nella storia del cinema, e non solo di genere, da Mario Bava Lucio Fulci, passando per Dario ArgentoPupi Avati, ma anche Antonio MargheritiAldo LadoRiccardo Freda. Un programma notturno per cinefili e amanti di cultura pop, a cui farà da introduzione la presentazione del saggio Ieri, oggi e domani – Il cinema di genere in Italia, curato da Pedro Armocida e Boris Sollazzo.

Linea d’Ombra 2019: le tre sezioni competitive

CortoEuropa, sezione storica del festival, esplora anche quest’anno nuovi autori e linguaggi innovativi, che si rinnovano oltretutto a una velocità una volta impensabile, grazie all’avvento del digitale che ha rivoluzionato ormai da tempo l’approccio alla produzione cinematografica, permettendo la creazione di nuove forme della narrazione, ma anche della fruizione. Questo è stato il percorso che ha portato alla selezione delle opere in concorso quest’anno e che saranno giudicate dalla giuria formata da Giuseppe Colella, presidente del Coordinamento Festival Cinematografici della Campania, e gli attori Yari Gugliucci Mikel Hila.  Trenta opere, provenienti da dodici diverse nazioni, una selezione della migliore produzione di cortometraggi della stagione prodotti nel continente europeo, la maggior parte già con un ricco palmares.

Lo stesso vale per le undici opere documentarie, che arrivano da sette paesi europei, che vanno a comporre la griglia competitiva di LineaDoc. Basti un esempio per tutti, La scomparsa di mia madre, di Beniamino Barrese, che ha iniziato il 2019 acclamato al Sundance Festival, lo ha chiuso con la candidatura come miglior documentario agli European Film Awards e potrebbe aprire l’anno nuovo con una nomination all’Oscar. La giuria di LineaDoc è formata da Pedro Armocida, giornalista e direttore artistico della Mostra Internazionale del cinema libero di Pesaro e dai cineasti Andrea D’Ambrosio e Hassan Fazili.

La terza sezione competitiva è dedicata al cinema d’animazione. VedoAnimato ha visto la preziosa collaborazione di Sedicicorto International Film Festival Forlì, che ha portato alla selezione di ventiquattro cortometraggi di quindici nazioni da tutto il mondo. I migliori saranno scelti da una giuria formata dal giornalista Lorenzo Buccella, dal direttore artistico di Cartoons on the Bay Roberto Genovesi e dalla regista Monica Manganelli.

Giurati e non solo

Proprio il bellissimo film di Monica Manganelli Butterflies in Berlin sarà una delle proiezioni speciali di Linea d’Ombra Festival 2019. Trenta minuti di grandissimo cinema d’animazione che racconta una struggente e straordinaria metamorfosi, tratta da una storia vera, con sullo sfondo Berlino alla vigilia del nazismo.

Hassan Fazili porterà invece a Salerno il suo straordinario Midnight Traveler, cronaca dell’odissea che il regista e la sua famiglia hanno affrontato per lasciare l’Afghanistan, dopo che il regime talebano aveva messo una taglia sulla sua testa. Un film di incredibile potenza, tra i maggiori candidati alla nomination all’Oscar come miglior documentario tra i 159 in corsa quest’anno. Il terzo nel programma di Linea d’Ombra, a riprova di una selezione di livello mondiale.

Gran finale con la Banda Osiris e il loro spettacolo SuperBanda in Technicolor, spettacolo basato sul rapporto tra musica e immagine, che si dipana tra atmosfere rarefatte, citazioni colte, umorismo surreale e divertimento puro.